Inquieto sia il Genio. Vite e opere di Leonardo Da Vinci e Michelangelo Buonarroti
Nell’ambito della rassegna Angeli e Geni, la Compagnia delle Seggiole porta in scena un racconto intenso e appassionato dedicato a due figure leggendarie del Rinascimento italiano: Leonardo Da Vinci e Michelangelo Buonarroti.
Inquieto sia il Genio, con testo di Riccardo Ventrella, intreccia parole e immagini per restituire la profondità umana, artistica e spirituale di due personalità straordinarie, così diverse eppure accomunate da un’incessante ricerca della perfezione.
Lo spettacolo segue i due Maestri lungo il loro cammino esistenziale e artistico, da Firenze a Milano, da Roma fino alla Francia, tra opere immortali, progetti irrealizzati, solitudini e conflitti interiori. A fare da guida è la voce del narratore, che accompagna il pubblico in un viaggio teatrale tra successi, visioni e inquietudini creative.
Sabato 21 e Domenica 22 giugno 2025 – ore 21:00 Chiostro dell’ex Monastero di Santa Maria degli Angeli – Accesso da Via degli Alfani 49, Firenze
Personaggi e Interpreti
Il Narratore – Chiara Macinai
Leonardo Da Vinci – Fabio Baronti
Michelangelo Buonarroti – Luca Cartocci
Testo: Riccardo Ventrella Messa in scena: Sabrina Tinalli Costumi: Giancarlo Mancini Trucco e parrucche: Gherardo Bracco – FILISTRUCCHI Editing video: Andrea Nucci Video 3D Pianta della Catena: Giovanni De Stefano, Paola Pacetti, 3dSign Studio Firenze Allestimento: Silvia Avigo, Matteo Dall’Olmo, Daniele Nocciolini, Fiammetta Perugi
Leonardo Da Vinci e Michelangelo Buonarroti: due geni del sapere umano, due artisti e pensatori che hanno allargato con le loro opere gli orizzonti della mente umana. Nati a ventitré anni di distanza l’uno dall’altro, ebbero diverse occasioni per incontrarsi e anche scontrarsi. Così diversi, eppure così simili. Questo spettacolo racconta l’aspirazione di due ragazzi alla grandezza e alla perfezione attraverso l’arte, il loro vagabondare da una città all’altra, da Firenze a Milano, a Roma fino alla Francia. La loro dedizione inesauribile per la causa del sapere, il loro momenti difficili, la solitudine, la loro straordinarietà testimoniata dalle opere: le più conosciute ma anche quelle meno viste, e persino o forse soprattutto quelle mai realizzate. Perché la loro genialità, l’inquietudine della loro genialità sta proprio nella ricerca di una perfezione da trovare con l’opera successiva, fino alla fine.