NOI FUMMO
Vite illustri e meno illustri dal Chiostro dei Morti
Prima assoluta nel Chiostro di Santo Spirito – Firenze
Liberamente ispirate al libro:
“LE LAPIDI DEL CHIOSTRO DI SANTO SPIRITO”
di Lorenzo Calvani e Giovanni Cipriani
Sabato 17 Maggio 2025
Domenica 18 Maggio 2025
ore 20,30 e 21,30
La Compagnia delle Seggiole e la Comunità Agostiniana di Santo Spirito sono liete di annunciare la prima assoluta del nuovo spettacolo, scritto da Riccardo Ventrella e liberamente ispirato al libro di Giovanni Cipriani e Lorenzo Calvani, Le lapidi del Chiostro di Santo Spirito.
In prima assoluta, due appuntamenti: sabato 17 maggio e domenica 18 maggio 2025, alle ore 20.30 e alle ore 21.30, andrà in scena nel suggestivo Chiostro dei Morti del Convento di Santo Spirito lo spettacolo NOI FUMMO – Vite illustri e meno illustri dal Chiostro dei Morti, proposto come lettura itinerante tra le tombe del chiostro.
Una produzione originale che restituisce voce a coloro che riposano nel silenzio della pietra, evocando un’umanità variegata: nobili e popolani, artisti e scienziati, fanciulli e anziani, anime celebri e figure dimenticate, tutte accomunate dalla traccia lasciata su una lapide e da una storia che merita di essere raccontata.
Un viaggio nella memoria, dove ogni pietra si fa racconto e ogni nome incide una storia che merita di essere ascoltata. Uno spettacolo che invita a riscoprire, con rispetto e curiosità, le vite che popolano il Chiostro dei Morti.
Che ci fosse vita oltre le lapidi lo hanno detto in tanti, da Dante a Foscolo, fino a Masters. Vite illustri e meno illustri, storie che magari non hanno fatto la storia ma che è ingiusto non siano raccontate. Lapidi solo sfiorate da occhi posteri, che magari sembrano raccogliere poco più di polvere e povere ossa e invece sono scrigni di vicende che furono, ed è giusto che tornino ad essere. Noi fummo è un album illustrato delle tombe del Chiostro dei Morti della Basilica di Santo Spirito, un polifonico sovrapporsi di piccoli ritratti di gente svanita nel passato. Gente di qualche fama o umili giunti lì per un fortuito caso, nobili e popolani, artisti e scienziati, inventori di qualcosa o di nulla, premurosi mariti e mogli timorate, fanciulli rapiti nel fiore degli anni da fiero e ratto morbo. Non è un viaggio agli inferi ma un’ermeneutica della vita, che riporta per qualche momento tra noi il ricordo svanito nei secoli.
